Le R.L. Fedeli d'Amore e Dolfi hanno festeggiato insieme con la R.L.Avvenire i 50 anni della sua costituzione

I relatori del convegno Chiarezza e Pregiudizio che ha aperto la giornata dei festeggiamenti per i 50 anni della R.L. Avvenire n°666.

Il dibattito ha preso spunto dalla pubblicazione del libretto pubblicato nel 1993 da parte dell'Unità di tutti gli elenchi dei massoni toscani, arrivando fino ai giorni nostri con gli ultimi fatti che hanno riguardato il violento attacco da parte della commissione presieduta dalla on. Rosy Bindi al quale il GM ha risposto con un ricorso alla Corte Europea.

Nella foto da sinistra il Presidente del collegio dei MMVV della Toscana Francesco Borgognoni, l'Avv. Ignazio Fiore, il Senatore Riccardo Nencini, il GM Stefano Bisi, il Direttore de La Nazione, Francesco Carrassi e il Professore Fulvio Conti docente e storico dell'Università di Firenze.

Il Professore Marco Pezzati ha spiegato cosa significa la donazione ricevuta dalla Fratellanza Fiorentina Onlus del progetto LIFESTART . Un apparecchio medicale innovativo per l'Italia e per l'Europa. Un aiuto fondamentale per tutti i bambini nati prematuri.

La targa a ricordo della donazione consegnata da Felice Scaringi al Professore Marco Pezzati

La serata si è conclusa a Villa F. Stibbert con delle visite guidate del museo, un aperitivo e la cena di gala nella limonaia

150 ospiti hanno ripercorso questi ultimi 50 anni della nostra storia con un dono floreale a tutte le Signore presenti.

    R:.L:.Avvenire n°666 - Oriente di Firenze

Una storia di ieri e di oggi


Anniversario fondazione della Loggia

50 anni dalla ricostituzione

25 maggio 1967

71 anni dalla rinascita

6 luglio 1945

111 anni dalla fondazione

maggio 1905

 


sabato 27 maggio

Programma

ore 15.15  Palaffari Firenze – Piazza Adua

ore 19.00  Fondazione Museo Stibbert, via Montughi 4  - Firenze


Le celebrazioni della Loggia Avvenire 


Sabato 27 maggio 2017 

ore 15.15   Palaffari Firenze convegno pubblico:   

PREGIUDIZIO E CHIAREZZA

Partecipano

      Introduce Francesco Borgognoni Presidente del Collegio della Toscana 

Moderatore Francesco Carrassi Responsabile Relazioni esterne Gruppo Riffeser

Riccardo Nencini                        Vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti

Stefano Bisi                                 Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Fulvio Conti                                 Profilo storico del periodo1993

Graziano Cioni                            ex Senatore PD

Ignazio Fiore                               ai tempi Avv. dell’ Unità


ore 18.00 Donazione da parte della Fratellanza Fiorentina Onlus di un apparecchio sanitario alla neonatologia dell'Ospedale di Torregalli - Firenze 


La serata di celebrazione dell'anniversario al museo giardino F. Stibbert 

(prenotazione obbligatoria) 

ore 19.00 ritrovo presso ingresso museo Stibbert, via di Montughi 4 (parcheggio interno) 

ore 19.15 visita guidata al museo F. Stibbert 

ore 20.00 consegna di un contributo alla Fondazione museo Stibbert per un restauro 

ore 20.15 aperitivo nel giardino parco Stibbert 

ore 20.45 cena di gala nella Limonaia del parco 


Il M.V. Ennio Zani e i F.lli dell'Avvenire, saranno lieti di poterTi avere alla ricorrenza. 

Sarà presente l'Ill.mo e Ven.mo Gran Maestro Stefano Bisi 


Informazioni: per la serata è obbligatoria la prenotazione entro il 23 maggio alla

email: toscana.666@grandeoriente.org 

Una Loggia è come un uomo. Ha una sua particolare generazione, una sua specifica crescita, una sua specifica maturazione, un suo preciso carattere, i suoi pregi ed i suoi difetti, una sua grandezza ed una sua umiltà. I Fratelli che nel tempo danno forza e vigore alle sue Colonne o che per svariati motivi se ne allontanano, sono come gli avvenimenti e le evenienze della vita; ne formano il suo stile, la sua originalità, la sua individuale essenza.  Le motivazioni ideali di fondo sono continue nel tempo, poiché appartengono ad un archetipo che non può mutare, ma è mutata profondamente negli anni l’applicazione di tali motivazioni. L’evoluzione dell’Officina è il frutto dell’incessante lavoro comune, maturato con la costanza di tutti i Fratelli. Ma siamo comunque coscienti che, in fondo, la nostra opera, non ha anticipato, ma ha seguito soltanto il mutare evolutivo della società attorno a noi, e forse in questo consiste il nostro vero ed unico rimpianto: l’esser stati solo lo specchio del mondo profano, nelle sue vittorie e nelle sue sconfitte. Una Loggia massonica è e dovrebbe essere il modello di una società futura dove il potere è democratico ed aristocratico assieme, dove l’autorità spirituale coincide con quella politica, dove l’affetto, la reciproca sopportazione, l’aiuto benevolente e fraterno, la bilancia dei diritti e dei doveri, la libertà del singolo e della comunità non escludono, ma anzi rafforzano l’ordine e la gerarchia basata sul merito individuale per l’interesse collettivo.  Utopia? Se tale è, questa non si trasforma in ideologie o dogmi, vere patologie del pensiero, ma rimane sul piano eggregorico che le compete, ed informa ed ispira un comportamento di vita e di pensiero che media la realtà sperata con quella possibile. In questo quadro una Loggia massonica dovrebbe anticipare l’evoluzione civile e sociale dell’uomo e dell’umana società. Ma questo desiderio non riesce ancora a trasformarsi in volontà, permane, infatti, fra le realtà sperate di un’avvenire ancora lontano, ma pervicacemente cercato, costantemente proposto, tenacemente creduto.


Frederick Stibbert e il museo. Un massone sul colle di Montughi

Il Museo deve la sua esistenza ad un uomo straordinario, Frederick Stibbert (1838-1906), di padre inglese e madre italiana, nato a Firenze ma educato in Inghilterra. Proveniva da una famiglia di militari: il padre colonnello delle prestigiose Coldstream Guards, il nonno governatore generale del Bengala, India, da dove ebbe inizio la ricchezza della famiglia che il giovane Stibbert ereditò appena ventenne. La famiglia Stibbert, originaria del Norfolk, si trasferì in Italia col padre di Frederick, Thomas Stibbert che, giuntovi dopo le campagne antinapoleoniche, decise in seguito di stabilirsi prima a Roma e poi a Firenze, sposando una giovane toscana, Giulia Cafaggi. La nascita di Frederick, nel 1838 a Firenze, costituì il nodo delle tre tradizioni familiare britannica, anglo-indiana e italiana che influenzeranno la formazione di Stibbert e le sue scelte culturali. Era affiliato alla Massoneria nella Loggia Concordia di Firenze. Cittadino inglese educato a Cambridge ma insofferente alle rigidità dei college, rimase sempre legato alla sua residenza fiorentina e alla casa di Montughi, acquistata dalla madre e sede della famiglia. Partecipe delle vicende italiane si arruolò nelle Guide di Garibaldi per la campagna del Trentino del '66, ottenendo una medaglia d'argento al valore; fu questo l'unico contributo diretto alla tradizione militare della famiglia.
Col raggiungimento della maggiore età, nel 1859, Frederick entrò in possesso di un enorme patrimonio del quale continuò sempre ad occuparsi con estremo impegno e grande intuito, incrementandolo con abili operazioni finanziarie, favorite dalle contingenze storiche legate all'unificazione italiana e ai conseguenti nuovi fermenti economici nati dalla richiesta di capitali da investire in un paese che si andava formando. Approfittò della sua molteplice natura di finanziere internazionale, viaggiatore abituale e collezionista appassionato per controllare le offerte del mercato antiquario di tutta Europa per quasi cinquanta anni, e realizzare il grande progetto della sua vita: trasformare la villa di Montughi nel "suo Museo".  Dedicò presto la sua attenzione alla collezione per la quale egli stesso creò, un museo. "Il mio museo", come egli lo chiamò, "che mi costa ingenti somme di denaro, tante cure e fatiche", aggiunge nel suo testamento. Per salvaguardarne poi l'integrità decise che alla sua morte, avvenuta nel 1906, esso venisse costituito in museo pubblico affidato alla città di Firenze. Il Museo è ora gestito da una Fondazione, istituita per volontà testamentaria di Stibbert stesso. Egli lasciò tutto il suo patrimonio museale in prima istanza alla Nazione Britannica, e in caso di rinuncia alla Città di Firenze che subentrò infatti al primo legatario. Gli obblighi, puntualmente assolti, erano di mantenere le collezioni nel luogo e negli ambienti per loro pensati e di aprire il Museo al pubblico per la conoscenza degli studiosi e l'educazione dei giovani.

Le Collezioni museali riguardano armi e armature, costumi, quadreria, arazzi e oggetti d’arredo. Attualmente l'intera collezione è costituita da oltre 36.000 numeri di inventario (per circa cinquantamila oggetti), per la maggior parte esposti, frutto del nucleo originale lasciato da Stibbert alla sua morte ma incrementato da vari doni e acquisti posteriori. La villa è inserita in un parco realizzato su progetto dell'architetto Poggi, da semplice giardino fu trasformato nel parco romantico all'inglese che ancora si ammira, vivacizzato dai tempietti, dalle grotte e dai giochi d'acqua. La Limonaia dove si riponevano gli agrumi e le piante più delicate fu realizzata dall'architetto Giuseppe Poggi che realizzò un elegante edificio neoclassico.